Vergogna e perdono

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indexI drammi dei migranti di questi giorni mi portano ad avere compassione sia per loro sia per i loro “carnefici”, gli scafisti. I quali scafisti, per i benpensanti, dovrebbero vergognarsi. 

Adesso tocca a te:

Voglio che tu immagini che il tuo più oscuro segreto, la cosa di cui ti vergogni di più, sia appena stata rivelata e annunciata a tutto il mondo in televisione e sui giornali.

Qual è il tuo segreto? Qual è la cosa più vergognosa che tu abbia mai fatto? Bene, immagina che questa vergogna sia stata scoperta, e che non esista posto al mondo, non un solo posto sull’intero pianeta, in cui tu possa nasconderti perché TUTTI, ma proprio tutti, conoscono il tuo segreto.

Ti ripeto la domanda: qual è la cosa più vergognosa che tu abbia mai fatto?

Hai mai fatto qualcosa di vergognoso?

Ovviamente sì.

Una persona che conosco ha trasgredito tutti e 10 i comandamenti. Ha rubato, ha ucciso, ha circuito la donna d’altri, ha bestemmiato, era ossessionata dal sesso, odiava suo padre, maltrattava i suoi figli, era un manipolatore, un invidioso, un rancoroso. Nel rivelarmi i suoi segreti ha provato di nuovo QUEL tipo di vergogna.

E tu, di cosa ti vergogni? Pensato?

Bene. Adesso invece pensa a tutto il bene che hai fatto nel mondo. So che ne hai fatto molto. Hai una natura fondamentalmente buona come tutti gli umani. Hai fatto sicuramente tante cose buone ed espresso il lato migliore della tua natura, dei tuoi talenti.

Cosa succederebbe se le cose di cui ti vergogni CANCELLASSERO tutto il bene che tu hai fatto?

Se i tuoi vergognosi segreti venissero rivelati a tutto il mondo, come ti sentiresti se tutte le persone al mondo ti biasimassero, ignorando il bene che hai fatto? Immagina questo adesso:

LE TUE VERGOGNE ANNULLANO IL bene che hai fatto e tutte le persone al mondo ti infamano, ti biasimano, ti odiano e ti giudicano negativamente.

A questo punto ti chiedo:

Cosa daresti affinché una sola persona tornasse ad amarti?

Ho fatto questa lunga introduzione per aiutarti a lasciar andare il giudizio. Molte persone GIUDICANO tutte le persone che hanno a che fare con le “brutture” del mondo (stupri, omicidi, maltrattamenti, incesti, pedofilia, torture, estorsioni, sfruttamento…).

Una mia conoscente che guarda sempre i notiziari e si nutre di cronaca nera ha sempre una parola di INDIGNAZIONE verso chi perpetra un crimine o verso le istituzioni che non puniscono a sufficienza i malviventi. Ad esempio oggi hanno arrestato due ragazzi ventenni albanesi che spacciavano droga e lei era INDIGNATA perché non li hanno messi in carcere. E poi ce l’aveva con i migranti che rubano il lavoro agli italiani e con gli scafisti che trasportano quei disperati in Italia.insdex

Non ce la faccio mai a ribattere e “AVERE UN’OPINIONE” su tutto ciò. Provo compassione per tutti, anche per gli scafisti degli Africani che sbarcano a Lampedusa. Anche per quei due poveri ragazzi che spacciano.

Ciò non significa che io giustifichi il loro comportamento.  Significa, semplicemente, che c’è una parte di me che sta male per queste persone e per ciò che fanno a se stessi. E questo mi ha fatto esaminare ME STESSA, e mi ha fatto dare un profondo sguardo a tutte le cose che ho fatto a ME STESSA per rendermi ai miei occhi più piccola di quanto avrei mai pensato di essere. E mi ha fatto pensare a cosa farei se ognuna delle mie trasgressioni venisse “messa in piazza” alla vista di tutti…

Nella mia vita ho barato e ho mentito e ho imbrogliato e all’occasione sono stata senza scrupoli, semplicemente per “dimostrare di VALERE di più” o per evitare punizioni.

Creavo tristezza per gli altri e sensi di colpa per me. Come quella volta che ho rubato le sigarette in casa e le ho fatte fumare a mia sorella di soli 11 anni, o quando “arrotondavo” i resti in banca e me li mettevo in tasca, o quando compiacevo gli uomini per sentirmi amata.

E cosa sarebbe di me oggi se tutte le volte in cui ho usato o indirizzato male la mia energia nella vita, fossero state rivelate al mondo intero?

E quanto all’avidità? Come mi sentirei oggi se il mondo sapesse tutto, fin nei minimi dettagli, di tutte le volte in cui ho lasciato che l’avidità governasse la mia vita o influenzasse le mie scelte e le mie decisioni personali?

In PNL si afferma: “Nessuno fa qualcosa di inappropriato, dato il suo modello del mondo”.

Esatto. Mentre sceglievi l’azione di cui oggi ti vergogni per te quella scelta in quel momento era “giusta”.

E quindi, in questo giorno, non giudichiamo, né condanniamo. Né gli scafisti dei disperati migranti, né noi stessi.

Ah, un’altra cosa.

Qualsiasi sia il tuo segreto più vergognoso, PERDONATI. Nel momento in cui lo hai commesso QUELLO era il tuo modello del mondo, era QUELLO di cui avevi bisogno. Adesso non ne hai più bisogno, ne sono certa.

La VERGOGNA è uno dei sentimenti a vibrazione più bassa. E’ ora di lasciarla andare. Potendo, grida al mondo il tuo “segreto vergognoso” e afferma: ebbene sì, io ero questo, avevo bisogno di questo, ho fatto questo. E allora? Adesso non mi giudico più. Mi voglio tanto bene!

Nello stesso modo, allenati a non giudicare gli altri. Gli scafisti, o i due ragazzi albanesi che spacciavano impuniti, hanno fatto ciò che era per loro appropriato nel loro modello del mondo. Mentre fanno del male agli altri, lo fanno a se stessi. Non sono quindi da compatire anzichè da giudicare e condannare?

Quello che GIUDICHI nell’altro è un’energia che è anche in te, in forma diversa. Ciò per cui ti indigni è qualcosa che potenzialmente faresti anche tu, o che forse hai fatto in modo diverso. Non è facile da accettare, ma è così. Solo l’amore e la compassione salvano e liberano!

Mi piacerebbe sapere cosa pensi di tutto questo!

Ti voglio bene qualunque cosa tu sia, abbia, faccia. Sempre e comunque.

 

12 risposte

  1. Agata Vermo

    Carissima sono un paio di giorni che aspetto con entusiasmo che tu mi scriva ed ecco arrivato il tuo messaggio si di peccatucci ne ho fatto ma non mi sono mai svergognata di niente i comandamenti fino adesso li ho rispettati tutti sono orgogliosa di me per questo un abbraccio agata

  2. Daniela

    Il tuo post mi ha molto colpito. Io ho sempre portato un grande scrupolo dentro di me a causa di un periodo nella mia fra in cui sono stata debole e egoista. Non ho commesso nulla di troppo grave ho solo pensato a me stessa ovviamente comportandomi in un modo non consono alla mia natura. Oggi mi sono quasi perdonata anche se come dici tu ho fatto molto male a me stessa cedendo all’egoismo. Ora porto dentro di me ancora lo scrupolo dentro di me, che mi porta a soffocare le mie necessità e i miei desideri. Ho bisogno di evolvermi spiritualmente per stare bene. Hai ragione a provare pietà per chi commette cattiverie. Grazie di avermi permesso di accettarlo

  3. Nadia

    quant’è vero ciò che dici! Giudichiamo gli altri sapendo che in qualche siamo o siamo stati uguali. Ma come ben sappiamo, è più facile vedere il fuscello nell’occhio del fratello piuttosto che la trave nel nostro, ahimè!
    E’ molto difficile non giudicare, ma è necessario sforzarsi in questa direzione perchè non sappiamo nulla di chi abbiamo di fronte, del suo vissuto, delle sue difficoltà e sofferenze.
    Ultimamente mi capita molto spesso di pensare in questo modo, e sento che mi sto “ammorbidendo” nei confronti di comportamenti altrui che ritengo errati, perchè è cambiato il mio pensiero.
    Ti ringrazio tanto per queste “iniezioni” di buona vita e ti auguro una bellissima giornata

  4. Marta

    mi trovi d’accordo su quasi tutto eccetto sul fatto che “Nel momento in cui lo hai commesso QUELLO era il tuo modello del mondo, era QUELLO di cui avevi bisogno” Stuprare, uccidere, tradire, ecc.. come posso definirlo un bisogno? Su questo proprio non ci siamo. Perchè comunque sia dentro ciascuno di noi c’è una coscienza. Dare fuoco ai bambini per esempio non può essere catalogato come “bisogno”… Magari riformulerei meglio questa parte, nella mia opinione.
    Grazie comunque perchè il perdono è la chiave di tante cose e di grande benessere interiore…non a caso Papa Francesco ha indetto l’Anno della Misericordia”…

  5. Alessandra Donati

    grazie della tua riflessione.
    Io parlavo di un bisogno completamente inconscio.
    L’anima ha bisogno di alcune esperienze-chiave per poter in seguito trovare la luce. C’è chi è più evoluto verso una cristica coscienza e c’è chi ancora deve interpretare il ruolo di carnefice, che poi non è diverso per quantità di sofferenza da quello di vittima.
    Certo, non può essere definito “bisogno” quello di uccidere o di ledere in ogni modo la vita altrui.

  6. Enrica

    Mi chiamo Enrica,nella vita ho sbagliato ma spesso gli altri hanno sbagliato più. di me.Non sono vittima ma non accetto di esserlo.Ho avuto persone che mi hanno tradito e deluso nonostante abbia dato loro solo amore…sono andata avanti e ho perdonato…non per loro ma per liberare me stessa e aprirmi al nuovo..non fanno più parte della mia vita..anche se auguro loro di aver imparato la lezione.

  7. luigina

    ciò che mi indigna è qualcosa che potenzialmente ho fatto anch’io…mah..scusami Alessandra ma non sempre secondo me è vero..non riesco a capire. Prendiamo per esempio quelle persone che massacrano bambini solo perchè sono cristiani…non provo solo indignazione per questi esseri e non riesco a collegare qualcosa di simile che potrei aver fatto anch’io…forse in un altra vita anch’io ammazzavo dei poveri innocenti????può essere

    • Alessandra Donati

      Quando ti INDIGNI stai resistendo a un qualcosa che non puoi cambiare perché è già avvenuto. Accettare ciò che non possiamo cambiare non vuol dire approvarlo, vuol dire vedere la perfezione in ogni situazione, anche quelle più drammatiche. L’anima di quei bambini cristiani aveva bisogno di quella morte violenta e i carnefici sono stati il mezzo che gli hanno permesso di sperimentarla. Quando ti indigni RESISTI e TI SPECCHI in qualche modo nel carnefice o nella vittima. Sì, potresti essere stata vittima o carnefice in un’altra vita oppure in questa in forma diversa. Ad esempio puoi aver deriso una persona contribuendo alla sua disistima (metafora: hai ucciso la sua stima di sé) o puoi essere stata tu oggetto di derisione e in questo caso vittima. Se sei stata carnefice odii i carnefici perché rappresentano la tua ombra, il tuo senso di colpa. Se sei stata vittima odii i canefici perché ti hanno ucciso nell’anima.
      Se hai una coscienza elevata capisci che le cose vanno come devono andare, che Dio non fa errori anche se a noi umani sembra di sì.
      Accettare le cose come sono e osservarle senza giudizio non solo ti consente di essere serena sempre, ma ti toglie ogni paura, ti illumina di pace e ti avvicina a Dio.

  8. Pina

    E’ verissimo, come al solito le tue email arrivano dopo averli sperimentati. Grazie comunque di confermare il modo giusto di affrontare i problemi. Sono stata male

  9. marcella

    Anche io ho un po divergogna xche non ho voluto che mio marito si rifacesse un vita ma ho le mie ragioni. Pero non ruesco a perdonarmi Grazie comunque TVB

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