La felicità del meno

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Avere MENO ci rende più felici?

Ecco le occasioni in cui mi libero di PESANTEZZE non indispensabili!

 

Quando mi sento oppressa dalle tante cose da fare, sopraffatta da emozioni come frustrazione o svogliatezza ho un sistema meraviglioso per riprendermi: svuotare gli armadi, i cassetti e le soffitta da tutto ciò che non mi serve più.

Riempio sacchi di vestiti, scarpe, vecchi giochi dei bimbi da regalare, cianfrusaglie di ogni tipo a chi può utilizzarle e usufruirne. Alla fine del mio frenetico lavoro di svuotamento faccio un gran respiro di sollievo e MI SENTO MOLTO MEGLIO!

In più, dopo aver eliminato il vecchio, faccio posto per cose nuove e diverse.

 

Quando viaggio rinuncio a tante – presunte – comodità e cerco la leggerezza, porto il minimo indispensabile e… Oh! Come mi sento libera! Ricordo quando stipavo nelle valigie vestiti su vestiti, 5 paia di scarpe, medicine, creme e accessori per bagno per una settimana di vacanza, per poi riportare a casa molti vestiti puliti e scarpe mai messe. Eppure allora tutto ciò che mettevo in valigia mi sembrava indispensabile, immancabile!vali

 

 

A tavola siamo soliti mangiare primo, secondo e contorno, come al ristorante. Ultimamente ho cominciato a mettere un solo piatto e servire piatti unici come riso e verdure ed ho successo! In questo modo lavo meno piatti e scateno la fantasia per creare qualcosa di sempre nuovo e diverso.

Da quando ho semplificato la mia vita, mi accorgo di essere più felice, più presente a me stessa e agli altri, più creativa.

 

Le uniche 2 cose a cui non rinuncio mai e che riconosco come una forma di schiavitù sono il cellulare e il computer. Non solo perché ci lavoro, ma anche perché sono diphiventati un’abitudine, una zavorra che ho sempre con me… Dovunque vada, anche in vacanza. E’ un tema su cui ancora devo lavorare!

 

Il titolo di questo post – la felicità del meno – non è mio, ma di un libro scritto da Maria Chiara Giorda e Sara Hejazi,, due autrici che hanno vissuto a stretto contatto con i monaci sia cristiani che buddisti i quali per prepararsi all’aldilà scelgono di avere meno qui sulla Terra.

Dalle loro osservazioni della vita monacale, le autrici hanno concluso che avere di meno porta + felicità anche QUI, sulla Terra!

E’ una verità innegabile che meno COSE si hanno meno energia sprechiamo nel conservarle o averne cura. Energia che possiamo impiegare per creare, per imparare cose nuove, per passeggiare, per stare con gli altri, per aiutare chi ha bisogno, per fare cose che ci danno gioia!

Per quanto riguarda i monaci, non so quanto questo allenamento alla povertà porti loro felicità. La vita in comune, lo stretto contatto con gli uni con gli altri, la durezza degli orari e del lavoro può causare momenti di sconforto, specie nei monaci con una personalità debole. Ma ho un grande rispetto per questa estrema scelta di vita in cui ognuno di loro ogni giorno e ogni notte viene messo alla prova, costretto a riflettere, a conoscere se stesso e rispecchiarsi negli atri e in Dio. Sì, in Dio perché lo scopo di queste persone è allenarsi a risplendere per poter continuare ad essere luce nell’aldilà.

Forse per guardare Dio dallo specchio della loro anima, c’è bisogno di essere davvero LIBERI da pastoie, legami, vizi, senso del possesso, esteriorità, abitudini comode…?

Più si è VUOTI fuori più c’è pienezza dentro?

E’ possibile per i monaci essere davvero felici e completi solo con la preghiera, il lavoro e la rinuncia a un rapporto amoroso, a possedere e godere dei beni terreni?

Come si può imparare da loro la sobrietà SENZA dover per forza RINUNCIARE? Non amo la parola rinuncia, il solo pronunciarla mi dà disagio e mi allontana dalla felicità.

Forse Maria Chiara e Sara ci invitano a prendere dalla vita monastica solo quello che ci serve a stare in pace e liberarci dallo stress: la meditazione, il ritiro nel silenzio, la sobrietà?

Sono certa che il libro dell’autrice potrebbe avere risposte alle mie domande e non vedo l’ora di averlo fra le mani!

Io l’ho appena ordinato, fallo anche tu, cliccando su questo link:

La felicità del meno

Aspetto commenti!

  1. Tiziana

    Grazie ,ho apprezzato tutte le 21 email alcune molto semplici ma profonde,un bel appuntamento che fa riflettere ,e qualcosa cambia in te senza alcun sforzo Grazie mille

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